CIPL Edilizia Industria – Trentino Alto Adige: siglato l’accordo di rinnovo

Concluso positivamente l’accordo tra sindacati e collegio dei costruttori edili

Il Contratto Integrativo Provinciale entrato in vigore l’11 maggio 2023 e con validità fino al 31 dicembre 2025, porta con sé buone novità per i lavoratori edili e delle costruzioni.
Sono stati infatti previsti, a partire dal prossimo anno, tra i 50,00 euro ed 80,00 euro lordi in più in busta paga.
Altra notizia interessante è l’erogazione di una Una Tantum della somma di 200,00 euro nello stipendio di dicembre.
Questo è quanto stato pattuito nel confronto tra i sindacati ed il collegio costruttori per il contratto integrativo relativo al triennio 2023 – 2025.
Vista altresì l’avanzamento dell’inflazione, l’Accordo ha previsto anche l’aumento del buono pasto che sarà pari ad euro 7,00.
In aggiunta, le parti di cui sopra, hanno dato luogo ad una trattativa circa la possibilità per il personale di ricevere nuovamente il 50% del loro salario in caso di malattie brevi, ossia meno di tre giorni, per un massimo di due volte all’anno.

CCNL Pubblici Esercizi (Confcommercio): incontro al Ministero con le organizzazioni sindacali e datoriali

Aumenti contrattuali e conseguente detassazione, contrasto alla precarietà e al lavoro irregolare e un approfondimento sul part -time tra gli argomenti dell’incontro 

Il 9 maggio si sono incontrate le organizzazioni sindacali, le associazioni datoriali stipulanti il CCNL Pubblici Esercizi e i delegati del Ministro del Lavoro al fine di dare riscontri alle aziende e ai dipendenti dei settori Pubblici Esercizi, Ristorazione Collettiva, Ristorazione Commerciale e Turismo per un celere rinnovo del Contratto.
Le Associazioni datoriali hanno chiesto un intervento ministeriale volto ad aumentare le maggiori risorse economiche per fronteggiare la situazione di difficoltà creata dalla pandemia, dall’inflazione e dal conseguente aumento dei costi delle materie prime.
Per quanto riguarda, invece, i sindacati sono stati reclamati interventi voti ad evitare la precarietà, il lavoro irregolare e  l’uso sproporzionato del part-time verticale. A tal proposito si è proposto ai delegati del Ministero del Lavoro l’erogazione del bonus di 550,00 euro anche per l’anno 2022 e l’individuazione di soluzioni strutturali di sostegno economico.
Altro tassello importante richiamato dalle parti stipulanti è la detassazione degli aumenti contrattuali e dei premi di produzione.
Il Ministero del Lavoro ha invitato le parti a formalizzare le loro richieste, fermo restando la necessità soprattutto per le risorse economiche, di un intervento del Ministero dell’Economia.

Incremento dell’indennità di congedo parentale, le istruzioni dell’INPS

Fornite le indicazioni di carattere amministrativo e operativo in relazione al settore privato circa l’elevazione del beneficio fino all’80% della retribuzione (INPS, circolare 16 maggio 2023, n. 45).

L’INPS ha reso note le istruzioni amministrative e operative relative all’indennità di congedo parentale per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti, elevata dal 30% all’80% della retribuzione, come disposto dall’articolo 1, comma 359, della Legge 29 n. 197/2022 (Legge di bilancio 2023), attraverso la modifica al comma 1 dell’articolo 34 del D.Lgs 2 n. 151/2001.

Nello specifico, anche se la misura trova applicazione in riferimento sia ai lavoratori dipendenti pubblici, sia a quelli privati, la circolare in commento dell’INPS si riferisce soltanto a questi ultimi. 

Elevazione dell’indennità all’80% della retribuzione per un mese

La Legge di bilancio 2023 ha disposto l’elevazione dell’indennità all’80% (invece del 30%) della retribuzione di un solo mese dei 3 spettanti a ciascun genitore, non trasferibili all’altro, a condizione che la mensilità indennizzata all’80% della retribuzione sia fruita entro i 6 anni di vita (o entro 6 anni dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o di affidamento) del minore.

Si sottolinea che il mese indennizzato all’80% della retribuzione è uno solo per entrambi i genitori e può essere fruito in modalità ripartita tra gli stessi o da uno soltanto di essi, precisando che la fruizione “alternata” tra i genitori non preclude la possibilità di fruirne nei medesimi giorni e per lo stesso figlio, come consentito per tutti i periodi di congedo parentale.

Inoltre, l’elevazione all’80% della retribuzione dell’indennità in trattazione si applica anche ai genitori adottivi o affidatari/collocatari e interessa tutte le modalità di fruizione del congedo parentale: intero, frazionato a mesi, giorni o in modalità oraria.

Decorrenza e modalità di presentazione della domanda

La nuova previsione normativa interessa solamente i genitori che terminano (anche per un solo giorno) il congedo di maternità o, in alternativa, di paternità successivamente al 31 dicembre 2022.

La domanda di congedo parentale deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica attraverso uno dei consueti canali, ovvero: tramite il portale dell’INPS, se si è in possesso di identità digitale (SPID almeno di livello 2, CIE, CNS), utilizzando gli appositi servizi raggiungibili dalla home page > “Lavoro” > “Congedi, permessi e certificati”; tramite il Contact center integrato oppure tramite gli Istituti di patronato.

Infine, la circolare si conclude con le istruzioni relative alle modalità di esposizione dei dati relativi al congedo parentale nel flusso UniEmens.

 

 

 

Trattamento fiscale delle autorizzazioni rilasciate dal notaio in materia di volontaria giurisdizione

Il Ministero della giustizia, con circolare 2 maggio 2023, ha fornito chiarimenti attinenti al trattamento fiscale delle autorizzazioni rilasciate dal notaio in materia di volontaria giurisdizione, introdotte dal D.Lgs. n. 149/2022.

A seguito di diversi quesiti pervenuti alla direzione generale riguardo al trattamento fiscale delle autorizzazioni rilasciate dal notaio in materia di volontaria giurisdizione, introdotte dal D.Lgs. n. 149/2022, il Ministero della giustizia è intervenuto a fare luce in assenza di specifiche indicazioni di diritto positivo.

Le autorizzazioni per la stipula degli atti pubblici e scritture private autenticate nei quali interviene un minore, un interdetto, un inabilitato o un soggetto beneficiario della misura dell’amministrazione di sostegno, ovvero aventi ad oggetto beni ereditari, possono essere rilasciate, previa richiesta scritta delle parti, dal notaio rogante, ai sensi del’ art. 21, primo comma, del D.Lgs. n. 149/2022. Tale norma prevede che il notaio possa esperire un’istruttoria semplificata e funzionale alla decisione sulla richiesta di autorizzazione; inoltre, ove per effetto della stipula dell’atto debba essere riscosso un corrispettivo nell’interesse del minore o di un soggetto sottoposto a misura di protezione, il notaio determina le cautele necessarie per il reimpiego del medesimo.

L’autorizzazione resa dal notaio può essere reclamata innanzi all’autorità giudiziaria secondo le norme processuali applicabili al corrispondente provvedimento giudiziale e dunque l’efficacia dell’autorizzazione consegue al vano decorso del termine di 20 giorni dalle notificazioni e comunicazioni previste senza che sia stato proposto reclamo.

L’interessato può quindi alternativamente rivolgersi al notaio o al giudice, trattandosi di una competenza concorrente con due canali autorizzatori autonomi e alternativi.

Poiché il notaio-pubblico ufficiale riceve tale munus direttamente dalla norma, e non in virtù di provvedimento di delega dell’autorità giudiziaria, è escluso che tale attività possa qualificarsi come giurisdizionale. Mancano, infatti, particolari prescrizioni, in merito alla forma della richiesta da presentare al notaio, al contenuto-forma dell’autorizzazione notarile e ai criteri distributivi della competenza territoriale.

Ciò premesso, affinché sorga l’obbligo, per la parte privata, di sostenere le spese degli atti processuali, è necessario che sia instaurato un processo dinanzi all’autorità giudiziaria. Di conseguenza, in merito al regime fiscale applicabile in caso di autorizzazione resa dal notaio, non si configura un provvedimento di natura giurisdizionale e perciò l’ufficio giudiziario non sarà tenuto a richiedere il pagamento del contributo unificato e per le medesime ragioni, risulterà inesigibile anche l’importo forfettario di cui all’articolo 30 del Testo unico.

Il Ministero chiarisce infine che, in caso di autorizzazione resa dal notaio, il rimedio impugnatorio previsto è il reclamo camerale di cui all’art. 739 c.p.c., soggetto al pagamento del contributo unificato previsto per i procedimenti in camera di consiglio, ai sensi dell’articolo 13, comma 1, lett. b), D.P.R. n.115/2002, con la maggiorazione prevista per i giudizi di impugnazione dall’articolo 13, comma 1-bis, fatte salve le esenzioni espressamente previste dalla legge.

 

CIRL Edilizia – Piccola Industria (Confapi): definito l’EVR per il 2023

 Per il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 la misura di EVR nel territorio della Regione Lazio corrisponde al 4% dei minimi tabellari

Il 9 maggio 2023 si sono incontrate  Aniem Confapi Lazio e Feneal-Uil Lazio, Filca-Cisl Lazio, Fillea-Cgil Lazio per la verifica degli indicatori territoriali e la conseguente determinazione a livello regionale dell’Elemento Variabile della Retribuzione (EVR) per l’anno 2023.
La verifica degli indicatori territoriali è stata effettuata raffrontando il triennio 2022/2021/2020 sul triennio 2021/2020/2019 e sono risultati positivi tre indicatori su quattro.
Relativamente al quarto indicatore, ovvero il numero dei DURC rilasciati dall’Edilcassa, non è più possibile avere dati statistici, essendo a carico dell’Inps e dell’Inail, i quali non sono autorizzati a rilasciare tale dichiarazioni. Si è comunque ritenuto positivo il quarto indicatore, grazie alla crescita del settore nell’ultimo periodo e si è stabilita la misura di EVR, per il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023, nel territorio della Regione Lazio, al 4% dei minimi tabellari in vigore alla data del 2 ottobre 2018.
Si specifica, altresì, che in caso a livello aziendale i parametri risultino negativi ovvero ne risulti uno di essi, le imprese potranno non erogare l’EVR ma dovranno inviare un’autodichiarazione sul non raggiungimento di uno o di entrambi i parametri entro il 15 giugno 2023  a Aniem Confapi Lazio e a Edilcassa Lazio. Entro il 30 giugno 2023 sarà onere di Aniem Confapi comunicare alle organizzazioni sindacali in merito alle autodichiarazioni ricevute e se richiesto si incontreranno con le Organizzazioni Sindacali per la verifica documentale entro i successivi 15 giorni.
Di seguito gli importi.

Impiegati
Livello Importi mensili
7° livello – Quadri e 1^ categoria super  68,83 euro
6° livello – 1^ categoria  61,95 euro
5° livello – 2^ categoria  51,62 euro
4° livello – Impiegati di 4° livello  48,18 euro
3° livello – 3^ categoria  44,74 euro
2° livello – 4^ categoria  40,26 euro
1° livello – 4^ categoria primo impiego 34,41 euro
Operai di Produzione
Livello Importi orari
4° livello – operaio di 4° livello  0,28 euro
3° livello – operaio specializzato  0,26 euro
2° livello – operaio qualificato  0,23 euro
1° livello – operaio comune  0,20 euro 
Operai discontinui
Livello Importi orari
Guardiani (art. 6)  0,18 euro
Guardiani con alloggio (art. 6) 0,10 euro